Fumata bianca per il nuovo presidente di Federmanager Torino, l’Associazione che rappresenta i dirigenti dell’area industriale della provincia. Con circa 5.700 associati, è la terza più grande associazione di dirigenti industriali d’Italia, partecipando attivamente alle attività della Federazione ed a quelle del territorio con continui confronti e relazioni, con le associazioni degli industriali, il mondo accademico, e le amministrazioni locali.
L’elezione di Massimo Rusconi, che succede a Massimo Brignolo, si è chiusa, a larga maggioranza, mercoledì 21 luglio alle ore 19. Affiancheranno Massimo Rusconi il Vice Presidente Donato Amoroso e il tesoriere Marina Cima.
Un nome quello di Rusconi che ben conosce le potenzialità di Federmanager in quanto storico Presidente per due trienni. Conseguita la maturità scientifica e la Laurea in Matematica a Pavia, è subito entrato in Olivetti ad Ivrea, dove ha percorso tutta la sua carriera, conclusa in Telecom Italia dopo la fusione tra i due gruppi. Oggi è Imprenditore e Presidente di una s.r.l. operante nel settore del Fitness/Wellness. Dirigente a 34 anni si è subito iscritto a Federmanager (Torino) ricoprendo posizioni di responsabilità nazionali (consigliere e membro di giunta), regionali (consigliere e presidente Unione Regionale Piemonte) e territoriali (consigliere, membro di giunta e presidente Federmanager Torino per 2 mandati). E’ anche stato Coordinatore di CIDA Piemonte.
Queste le prime parole di Massimo Rusconi in qualità di Presidente: “ Desidero rivolgere un ringraziamento a tutti gli associati di Federmanager Torino che hanno contribuito al rinnovo degli organi sociali per il triennio 2021-2024, prima attraverso un referendum online e poi con la prima riunione del consiglio direttivo del 21 luglio nel corso del quale sono stato eletto presidente, assieme a tutta la giunta. Non è necessario spiegare il particolare e difficile momento che attraversiamo ma vorrei sottolineare il fatto che la dirigenza industriale , che si raccoglie attorno a Federmanager, ha mantenuto con fermezza le posizioni, difendendo con vigore il proprio lavoro e sostenendo le aziende di appartenenza, per guidarle tra le incertezze ed apportare con rapidità i cambiamenti necessari. La nostra categoria è forse meno visibile di altre ma è e sarà fondamentale per il rilancio del nostro Paese che proprio nell’industria vede la parte piu’ rilevante dell’economia.
Sperando quindi in una decisa ripresa sia dell’economia sia delle attività sociali, siamo ancor più pronti e motivati a fare la nostra parte con professionalità ed impegno.”