di Claudio Grossi
Suggerimenti per difenderci.
L’inflazione è tornata ad incidere sulle nostre tasche. Ad agosto 2022 ha segnato un 8,4%, che rappresenta il dato più alto dal 1984. Significa che per gli italiani che hanno meno di 38 anni, è la prima volta che vedono ridurre il loro potere di acquisto con questa intensità.
Il presidente del Comitato per i diritti economici, sociali e culturali delle Nazioni Unite, Mohamed Ezzeldin Abdel-Moneim ha sottolineato con forza che si tratta di una nuova pandemia, dopo quella del Covid, perché di portata globale.
Tanto per aumentare un po’ le nostre ansie, c’è da aggiungere che il valore medio nazionale non riflette il valore di perdita di potere d’acquisto di ognuno di noi. Qualche lettore avrà una inflazione maggiore della media e qualcun altro minore della media. Sì, perché il valore percentuale dipende dai prodotti/servizi che acquistiamo, cioè dai comportamenti al consumo che ognuno di noi ha durante il giorno. Per fare qualche esempio [1], ipotizziamo di spendere 1.000 euro in un mese e che queste spese siano in prevalenza costituite da prodotti alimentari e/o acqua, elettricità, combustibili e trasporti; in tal caso la nostra inflazione sarebbe pari al 15,8%. E quindi? Cosa possiamo fare per difenderci dall’inflazione?
Vanno fatte due azioni, precise, applicabili da tutti da subito con lucidità e freddezza.
La prima azione è capire la propria struttura di consumi, cioè il peso di ciascuna categoria di spesa sul totale. Come si evince dai grafici, la struttura dei consumi di una famiglia media italiana (grafico 1) e la struttura di consumi di una coppia senza figli con più di 65 anni (grafico2) [2] sono molto diverse e fanno ben intuire quanto sia importante sapere le voci che pesano maggiormente e quindi poter lavorare su di esse per ottimizzarle.
Grafico 1
Grafico 2
Un suggerimento comportamentale: non ci sono spese assolutamente essenziali e totalmente inessenziali, ci sono solo comportamenti difficili da cambiare e altri più facili da modificare. Facciamo un esempio, impiegare tempo ed energie per risparmiare pochi decimi di euro per cercare un certo prodotto economico, incide in maniera irrilevante sul nostro budget mensile, se questo prodotto ha un peso minimo sul totale di spesa. Ecco perché è importante identificare la personale struttura di consumo, per concentrarsi sui consumi che hanno maggiori margini di ottimizzazione.
La seconda azione è ridurre al minimo le risorse improduttive (quelle che rimangono su un conto corrente) ed investirle in strumenti finanziari in grado di difendere il capitale dall’erosione del potere di acquisto, come ad esempio strumenti collegati all’inflazione, o strumenti che generano una remunerazione in funzione del rischio che si corre (strumenti di risparmio gestito azionari, per i più temerari, o strumenti bilanciati o obbligazionari) e al tempo di investimento. Quindi, se avete risorse sul conto corrente, lasciate quanto basta per gestire il vostro cash flow (tipicamente 3 mesi di consumi) e i piccoli imprevisti (da 3 a 12 mesi di consumi, in base al livello di prudenza che si vuole tenere). Il resto delle risorse, se ne rimangono, andrebbero investite, cioè esposte al rischio, come abbiamo visto in un recente intervento.
Di seguito un breve questionario per valutare il vostro grado di controllo sul conto economico famigliare (punteggio totale da 10 a 100)
Se la somma dei punteggi di ogni risposta è pari a 10, dovete applicarvi cominciando dalla prima azione proposta. Se la somma è intorno a 50, siete sulla buona strada per raggiungere un buon controllo del vostro conto economico. Se la somma è tra 90 e 100, avete raggiunto un eccellente controllo economico e finanziario.
[1=poco d’accordo – 10=molto d’accordo]
- Controllo regolarmente e segno le spese che facciamo in famiglia
- Condivido con le persone emotivamente vicine a me, i miei obiettivi e le mie decisioni
- Conosco le voci di consumo che più pesano sul mio budget
- Ho identificato i comportamenti che ridurrebbero i miei consumi
- Ho un fondo di emergenza e un fondo di riserva per gestire gli imprevisti
- La riserva è tenuta separata dagli investimenti a rischio ed è prontamente disponibile
- So esattamente cosa fare in caso di necessità o imprevisto economico
- Gestisco l’inflazione con azioni precise
- Conosco la somma delle rate mensili che obbligatoriamente devo pagare
- Saprei mettere in priorità i miei consumi
Foto: DGLimages su licenza iStock
[1] Elaborazione Progetica su dati ISTAT Agosto 2022 – http://dati.istat.it/
[2] Fonte Istat
Fonte: https://osservatoriosenior.it/2022/10/i-nostri-consumi-e-linflazione/