Incontro del 10 ottobre sulla corretta alimentazione
Il secondo incontro del ciclo si è svolto lo scorso 10 ottobre presso il Circolo Canottieri “Caprera” e, nel corso di tale incontro, il Dott. Daniele Mozzone ha illustrato i benefici di un regime alimentare libero ma ragionato, controllato ma non soggetto alle classiche ed odiose diete ferree che non producono quasi mai effetti positivi che si prolunghino nel tempo.
Si accenna brevemente ai concetti cardine esposti dal Dott. Mozzone e che sono alla base dei princìpi da seguire per una corretta alimentazione.
La “Dieta” è un atto medico che si basa sul calcolo del metabolismo basale e sul fabbisogno calorico, mediante la effettuazione di esami ematochimici e strumentali, con finalità specifiche correlate al tipo di patologia da curare.
La dieta può essere “ipocalorica” contro il sovrappeso/obesità, “ipoglucidica” contro il diabete, “ipoproteica” contro le patologie renali, “iposodica” contro la ipertensione arteriosa.
Il “Regime alimentare” è costituito, invece, da un insieme di informazioni e consigli che il medico curante fornisce al soggetto in cura per metterlo in grado di raggiungere, sia esso sportivo o no, una forma fisica ideale.
Una corretta nutrizione è fondamentale per tutti e persegue obiettivi diversi a seconda che si tratti di sportivi o meno.
La nutrizione dell’atleta deve supportare la sua prestazione fisica, la nutrizione del paziente deve supportare l’organismo durante la malattia e la convalescenza, mentre la nutrizione dell’adulto deve fornire, in genere, le risorse alimentari adeguate e necessarie, evitando gli eccessi.
L’epidemìa del sovrappeso e dell’obesità
Secondo dati Istat del 2015, esiste in Italia una epidemìa del sovrappeso e dell’obesità, testimoniata dal 35,3% della popolazione adulta in sovrappeso e dal 10% in situazione di obesità.
Sempre secondo le rilevazioni Istat 2015, il 45% della popolazione avrebbe bisogno di un intervento nutrizionale consigliato da uno specialista ma pochi vi ricorrono perché:
- non riconoscono la loro condizione come problema
- sono scarsamente motivati
- ritengono i costi eccessivi
- hanno paura del fallimento
- hanno vissuto esperienze fallimentari precedenti
Chi inizia una dieta risolve veramente il suo problema?
Si cita, tra tutti, un esperimento americano condotto attraverso un reality denominato “The Biggest Loser”, al quale hanno partecipato concorrenti obesi o in sovrappeso che sono stati sottoposti a diete radicali, programmi di allenamento massacranti, sedute motivazionali e giochi a squadre.
Se si considerano i risultati medi per partecipante, che sono stati di “- 57 kg/persona” e “- 67% del grasso corporeo”, si è portati a ritenere che questo esperimento abbia avuto grande successo ma il monitoraggio, dopo un anno, di quelle stesse persone ha rilevato che il 90% aveva recuperato almeno i 2/3 del peso inizialmente perduto e che il 30% aveva acquisito un peso addirittura superiore a quello originariamente perso.
La morale? Le diete ferree raramente sono efficaci, specialmente sul lungo termine!
In generale, per ottenere un risultato e raggiungere un obiettivo, è necessario prima comprendere quali sono le condizioni, da evitare, che non permettono di raggiungerlo.
Nel caso specifico, ecco alcuni dei perché non si perde peso e si fallisce:
- Irrealizzabilità dell’obiettivo (ad esempio, perdere 15 kg. in un mese!)
- Comparizione di squilibri fisici per la mancata osservanza di una perdita di peso graduale (debolezza fisica, mal di testa, difficoltà nelle funzioni fisiologiche, ecc..)
- Eccessive privazioni (il paziente poteva mangiare solo zenzero ed insalate e perciò sognava, di notte, il suo frigo ricco di vettovaglie di ogni genere!)
- Mancata considerazione delle esigenze logistiche del paziente (veniva imposta la colazione alle 7,00 del mattino ma il soggetto andava a dormire alle 5,00 dopo il turno di guardianìa notturna!)
- L’obbligo di bruciare quantità elevate di calorie solo con l’attività fisica: 1 Kg. di tessuto adiposo equivale a 7.000 Kcal che si bruciano facendo 140 Km di corsa o praticando 26 ore di tennis, mentre per smaltire un gelato (190 Kcal) è necessario fare 20 min. di corsa oppure 45 min. di bici o 35 min. di nuoto, così come il reato di mangiare un piatto di pasta al ragù (540 Kcal) viene estinto con 40 min. di corsa oppure 90 min. di bici o 65 min. di nuoto.
Quindi, ci si deve rendere conto del fatto che per rimanere in perfetta forma fisica (e mentale) non serve una dieta ferrea né la sola attività fisica, ma occorre seguire un CORRETTO REGIME ALIMENTARE!!
I canoni di un corretto regime alimentare
Un buon regime alimentare, che verrà spiegato più avanti, deve essere: graduale, personalizzato, condiviso e concordato, adattato alla vita del soggetto, modulato nel tempo ma, soprattutto, deve educare e rendere il soggetto AUTONOMO.
Le parole chiave ricorrenti in ambito nutrizionale
Il Relatore ha, poi, affrontato il tema relativo al significato di alcune parole chiave ricorrenti in ambito nutrizionale e si è soffermato a trattare del “Bilancio energetico”, del “Metabolismo” e della “RDA”.
Il Bilancio energetico è il rapporto tra l’energia assunta dall’individuo con gli alimenti (Entrate) e l’energia consumata con l’attività fisica ed altri processi vitali (Uscite).
Il Metabolismo si distingue in “BASALE” e di “ATTIVITÀ”.
Il Metabolismo “BASALE” è costituito dal complesso di reazioni chimiche (che comportano un dispendio energetico) necessarie per svolgere le funzioni corporee in condizioni di riposo assoluto.
Il Metabolismo di “ATTIVITÀ” è, invece, quello che innalza l’attività metabolica e che è generalmente causato dall’attività fisica.
Infine, la “RDA” (Recommended Dietary Allowance) rappresenta la quantità giornaliera raccomandata dei diversi nutrienti che fanno parte dell’alimentazione e di cui vengono citati, tra i principali, i Glicidi (zuccheri), i Protidi (proteine) e i Lipidi (grassi).
Le caratteristiche pratiche di un buon regime alimentare
- Essere SEMPLICE (solo cibi naturali, niente integratori né sostituti artificiali o ingredienti esoterici) e NATURALE (la natura ci fornisce tutti gli alimenti che ci servono ed è inutile sprecare soldi per acquisire elementi sostitutivi!)
- Contenere 5 PASTI AL GIORNO (non lasciar mai passare più di 2 o 3 ore tra un pasto e l’altro per evitare che l’appetito aumenti troppo e ci costringa a mangiare di più)
- Essere BILANCIATO (rispettare le proporzioni del PIATTO ALIMENTARE, non lasciando mai da soli i carboidrati ed inserendo sempre una fonte proteica per abbassare l’indice glicemico e dare maggior senso di sazietà)
- Essere VARIO (variare i cibi, soprattutto frutta e verdura, aiuta ad evitare l’insorgenza di intolleranze alimentari, a non “annoiare” il palato e ad aumentare il numero e le tipologie di nutrienti introdotti)
- Essere PROGRESSIVO (le modifiche nelle percentuali di composizione corporea devono essere graduali per dare tempo al corpo di adattarsi)
- Essere ELASTICO (occorre lasciare spazio a qualche “trasgressione” per evitare di cadere in una sorta di regime alimentare rigidamente programmato senza alcun grado di libertà)
Le attività dell’Istituto di Medicina dello Sport in ambito nutrizionale
L’Istituto di Medicina dello Sport …. e dell’esercizio fisico svolge tutte le attività necessarie per inquadrare scientificamente le condizioni di ciascun paziente tramite:
- Una prima visita con analisi strumentali mirate e relativa consulenza nutrizionale
- Un aggiornamento via mail, dopo 15 gg., per raccogliere le prime impressioni del paziente e per la risoluzione a distanza di piccole criticità
- Un primo controllo, dopo un mese, con nuove analisi strumentali e con l’obiettivo di modificare, eventualmente, il regime alimentare iniziale e di adattare il paziente al nuovo regime
- Un secondo controllo, dopo due/tre mesi, con ulteriori esami strumentali e con la finalità di raggiungere obiettivi specifici in termini di peso e percentuale di massa grassa
- Un terzo controllo, dopo sei mesi, con analisi strumentali finali e con lo scopo di verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e di ottenere la totale autonomia del paziente.
Seguendo questo percorso, si otterranno i benefici di un regime, libero ma ragionato, impostato di comune accordo con il medico di fiducia:
- Facile da applicare perché ben integrato nella vita quotidiana del paziente
- Efficace nel lungo periodo
- Economico
E chiudo questo articolo con la riflessione di Confucio citata dal Dott. Mozzone:
- Se pensi in termini di anni, pianta il riso
- Se pensi in termini di decenni, pianta alberi
- Se pensi in termini di centinaia di anni, insegna alla gente
Autore: Antonio Sartorio – Coordinatore Gruppo Seniores Federmanager Apdai
articolo tratto da Dirigente d’Azienda n. 316