I DIRIGENTI PUNTANO LA LENTE SULLA RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI
Superare il sistema degli ammortizzatori in deroga, agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, investire in formazione, accentuare ruolo e compiti del Fondo per le nuove competenze, spostare il baricentro dalle politiche passive a quelle attive per il lavoro, estendere le misure di sostegno occupazionali ‘anti-crisi’ ai manager: sono le considerazioni che CIDA, la confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità, ha posto al tavolo di confronto Governo-Parti Sociali sulla riforma degli ammortizzatori sociali.
“Se l’obiettivo della politica è quello di ‘tendere’ alla piena occupazione, la riforma del sistema degli ammortizzatori sociali deve andare in parallelo con la revisione del sistema dei servizi per il lavoro”
Occorre quindi migliorare e qualificare le collaborazioni Stato/Regione e pubblico/privato finalizzandole al raggiungimento di obiettivi comuni, superando le dispute sulle competenze e spostando l’attenzione su una progettazione congiunta di programmi, misure e servizi con obiettivi condivisi, concreti e misurabili, sull’intero territorio nazionale, garantendo diritti ed opportunità per tutti i lavoratori
Occorre passare dall’emergenza ad una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali, al fine di superare i cosiddetti ‘interventi tampone’
Occorre strutturare uno strumento di sostegno ad hoc con cui affrontare l’impatto economico causato dal Covid-19 e a salvaguardia dell’occupazione manageriale: un fondo speciale per il sostegno del reddito e dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale dirigente delle aziende del settore privato.